Collegamenti Internazionali

L’Istituto ha scelto di privilegiare il collegamento con l’ Anna Freud Centre (AFC) di Londra in quanto istituto di fama internazionale e luogo di ricerca e progettazione di nuovi strumenti psicoterapeutici in conseguenza dell’integrazione della psicoanalisi con le ricerche in ambito neuro-scientifico ed epigenetico.
I contatti con l’AFC sono stati tenuti dalla dott.ssa Nedda Papi che dal 2008 ha partecipato senza soluzione di continuità alle conferenze annuali del Colloquium, ai lavori dell’International Parent Infant Project Study Day e alle presentazioni teorico-cliniche dell’International Toddler Symposium allo scopo di mantenere l’aggiornamento e l’attenzione sull’evoluzione dei concetti psicoanalitici e della pratica psicoterapeutica.
Di interesse per l’Istituto “Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica” sono la pratica della psicoterapia psicoanalitica genitori/bambini, gli interventi preventivi del disagio psico-emotivo attraverso gruppi ad orientamento psicoanalitico composti da toddlers e dai loro genitori, la psicoterapia con adolescenti ed il parallelo intervento di sostegno con i loro genitori.
Come da consuetudine consolidata ogni anno il materiale teorico-clinico e gli spunti riflessivi derivanti da questi scambi internazionali sono stati portati alla riflessione e alla discussione con gli allievi da parte della dott.ssa Nedda Papi e approfonditi durante seminari annuali tenuti da psicoanalisti dell’AFC.
 


 
Collegamenti Nazionali
 
1) Progetto di ricerca qualitativo: “Stile di attaccamento materno e trasmissione intergenerazionale patologica”
 
La collaborazione con la prof.ssa Adriana Lis , docente interna dell’Istituto, senior professor, già ordinario di teorie e tecniche del colloquio psicologico presso l’Università di Padova, ci ha dato la possibilità di ipotizzare un progetto di ricerca volto a stabilire correlazioni fra lo stile dell’attaccamento materno e lo stile di attaccamento dei figli.
Il campo di studio è costituito dalle coppie madre-bambino che frequentano la “Casa dei Piccoli” , struttura volta alla prevenzione del disagio psico-emotivo collegata con l’Istituto nella sua sede principale di Ravenna e dalle coppie madre-bambino che frequentano la Casa dei Piccoli gemella analogamente collegata alla sede didattica periferica di Mantova.
Il metodo di indagine sullo stile di attaccamento è L’Adult Attachment Picture System (AAP; George, West, Pettem, 1997, 1999).
Si tratta di un metodo narrativo-tematico che si propone di misurare i quattro pattern di attaccamento individuati da Bowlby (1969, 1989). Il metodo di somministrazione combina elementi della tradizione proiettiva di risposta libera e delle tecniche dell’intervista semi strutturata. La prova comprende un set di otto tavole in bianco e nero, una neutra rispetto all’attivazione dell’attaccamento, e sette che raffigurano scene relative alla teoria dell’attaccamento (West e Sheldon-Keller, 1994). Gli stimoli sono caratterizzati da minimi dettagli che permettono solo di identificare genericamente l’evento rappresentato; non sono presenti, infatti, espressioni del viso intense o dettagli che possano “guidare” verso specifiche interpretazioni. I personaggi rappresentanti sono diversi per cultura, genere ed età.
Nel testo ”Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e nell’adolescenza” edito nel 2016 da Franco Angeli nella collana Psicologia clinica e Psicoterapia, nel cap. 6 a cura di Nedda Papi, Barbara Didoni ed Adriana Lis viene riportato l’utilizzo dell’AAP nella prevenzione del rischio psicologico nell’infanzia presso la struttura “Casa dei Piccoli” di Ravenna. Come descritto, scopo dell’utilizzo dell’AAP è l’individuazione del pattern di attaccamento delle madri in modo che un parallelo lavoro di supporto e confrontazione nei gruppi misti delle madri con i loro toddlers possa attenuare gli effetti di trasmissione intergenerazionale patologica.
 
2) Progetto di ricerca qualitativo: “Osservatore / Therapeutic Companion in ambito familiare come sostegno allo sviluppo psico-emotivo di un bambino di 6 anni”
 
Questo progetto è sorto in continuità con l’attività di prevenzione del disagio psico-emotivo nella prima infanzia che si svolge nella Casa dei Piccoli in stretto contatto con le attività della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica. Uno dei bimbi (T) che dai 2 ai 4 anni aveva frequentato la Casa dei Piccoli con i genitori, è stato diagnosticato dai servizi di neuropsichiatria infantile portatore di ritardo cognitivo in un quadro di autismo lieve e, nonostante che per “limiti di età“ non fosse più possibile la frequenza alla Casa dei Piccoli, il rapporto di consulenza/sostegno con i suoi genitori per seguirne lo sviluppo non si è interrotto.
L’ingresso alle elementari (dilazionato di un anno) reso delicato dal ritardo nel linguaggio e nella socializzazione, le preoccupazione dei genitori e la disponibilità di un tirocinante in tirocinio professionalizzante in base ad una convenzione in vigore fra l’Associazione per lo Sviluppo della Psicoterapia Psicoanalitica e l’Università di Padova, hanno permesso di elaborare un progetto di ricerca qualitativa ancora in corso sulla efficacia di un Osservatore/Therapeutic Companion presente a cadenza regolare in famiglia allo scopo di promuovere e facilitare lo sviluppo psico-affettivo di T.
Dopo una prima fase di osservazione secondo il modello psicoanalitico della Baby Observation (che prevede un’attitudine di partecipazione silenziosa in famiglia ed un’attenzione fluttuante sui sentimenti controtransferali e sulla comprensione dei vissuti emotivi del bambino osservato) il progetto si è evoluto in un secondo tempo con l’adozione di un’attitudine più interattiva ispirata alle tecniche psicoanalitiche di psicoterapia dello sviluppo ideate da Anna Freud e al modello del Therapeutic Companion teorizzato da Annie Bergman.
La fase preliminare di questo lavoro ha comportato la stesura del profilo diagnostico di T utilizzando il modello di Anna Freud rivisitato nel 2002 e nel 2016 da un gruppo di studio di psicoanalisti dell’AFC, in modo da individuare aree da sostenere e sviluppare, quali la consapevolezza di sé, il contatto coi propri sentimenti, l’acquisizione del controllo delle reazioni emotive, la capacità di accettare proposte di soddisfazione del bisogno alternative a quelle istintuali ecc. Gli elementi emersi nella prima fase dell’osservazione hanno portato all’ipotesi che attraverso un’ osservazione partecipe con riconoscimento e denominazione degli affetti/desideri e il modellamento per soluzioni perseguibili (interventi non interpretativi ma di sostegno allo sviluppo) effettuata in famiglia si potesse favorire il percorso evolutivo di crescita.
 
3) (ancora in fase di approvazione) La Convenzione tra il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia, e l’Istituto “Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica”
 
L’oggetto della convenzione è la realizzazione di azioni di ricerca e formazione per lo studio della relazione madre/bambino e del loro benessere psicologico. Attenzione verrà riservata al percorso evolutivo del bambino e a quei fattori che possono concorrere ad un suo ritardo o alterazione. Particolare interesse verrà posto sullo studio di eventuali correlazioni fra fattori traumatici (eventi catastrofici o violenti; trascuratezza emotiva; nascita gravemente prematura) e stile genitoriale.
Le ricerche potranno essere effettuate nell’ambito del progetto “Prematuri “che è gestito dall’AUSL della Romagna in collaborazione con varie associazioni locali e nell’ambito del lavoro dell’Associazione Linea Rosa che gestisce situazioni di violenza traumatica su donne e minori.
Responsabile della collaborazione scientifica: in riferimento al Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione la responsabile scientifica è Dott.ssa Elisa Delvecchio (RTD B, M-PSI/07). Altri membri del Dipartimento FISSUF, individuati dai responsabili scientifici, potranno essere coinvolti nelle attività scientifiche previste dalle azioni, sulla base delle loro competenze. Per quanto riguarda l’Istituto “Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica” la responsabile del Progetto è la dott.ssa Nedda Papi. Altri membri dell’Istituto “Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica, individuati dai responsabili scientifici, potranno essere coinvolti nelle attività scientifiche previste dalle azioni, sulla base delle loro competenze, ed in particolare gli allievi dell’Istituto saranno inviatati a collaborare nelle varie fasi delle ricerche.
 


 
Attività Culturali e Formative nell’Ambito della Psicoterapia Psicoanalitica e della Prevenzione del Disagio Psico-emotivo
 
La Casa dei Piccoli come struttura deputata alla prevenzione del disagio psico-emotivo fin dalla prima infanzia e sede per il tirocinio formativo pre/post-laurea per laureati/laureandi delle università di Urbino e di Padova
 
I tirocinanti sono ammessi alla “Casa dei Piccoli” come osservatori silenziosi ma partecipi dei gruppi madre-bambino condotti dai tutor Nedda Papi e Barbara Didoni e, alla fine di ogni incontro, i tirocinanti sono tenuti a produrre autonomamente un protocollo di quanto hanno osservato, delle loro reazioni emotive, della loro comprensione delle dinamiche gruppali intercorse fra tutti i partecipanti del gruppo, conduttori e bambini compresi.
I protocolli sono di volta in volta discussi con i due tutor/conduttori del gruppo creando un’occasione per integrare quanto riportato nel protocollo dal tirocinante con riflessioni teorico-cliniche proposte dai tutors sull’andamento delle dinamiche di gruppo, con considerazioni relative alla relazione fra il bimbo e la sua mamma, fra il bimbo e gli altri bambini e adulti presenti, fra le mamme e nell’interazione con i conduttori. Questo momento di riflessione è fondamentale per l’acquisizione da parte del tirocinante di un’attitudine alla riflessione e al collegamento con quanto imparato prevalentemente sui libri. È importante inoltre per promuovere nei futuri professionisti psico-sociali un’ attitudine empatica di mentalizzazione e di ascolto non giudicante.
Presso la Casa dei Piccoli si svolge una funzione d’intervento immediato e continuativo in attesa della presa in carico e della diagnosi dei servizi. Si fornisce un intervento con le mamme e i bambini in gruppo, con la famiglia e in alcuni casi nelle scuole per l’infanzia.
La presenza e il ruolo del tirocinante presso le scuole per l’infanzia vengono programmati e studiate assieme al tutor sulla base delle valutazioni effettuate usando il profilo diagnostico di Anna Freud del 1965 modificato nel 2001 da Jenny Davids, Vivian Green, Angela Joyce e Duncan McLean e successiva integrazione del 2016. Le valutazioni sono condotte dai tutor e discusse con i tirocinanti seguendo passo-passo le varie sezioni del profilo.
Ciò che accade in ambiente scolastico con la classe e con gli insegnanti viene elaborato e “digerito” con i tutor, durante incontri settimanali nei quali il focus è sulla comprensione dello stato emotivo del bambino nelle varie situazioni di richiesta di prestazioni o contatti sociali coi compagni, le reazioni emotive degli insegnanti, le proprie reazioni controtransferali, le valutazioni del livello di sviluppo raggiunto nelle varie linee evolutive.
La valenza culturale di questo lavoro è evidente, in quanto promuove sia nei tirocinanti (futuri professionisti del settore) che negli insegnanti un’attitudine volta alla riflessione e alla comprensione (da inserire nei propri schemi di riferimento teorici-clinici o professionali) in alternativa alla diffusa attitudine di “dare regole” valide in tutti i casi.
La sede della Casa dei Piccoli di Ravenna è la medesima di quella dell’Istituto Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica di Ravenna, ovvero via Corrado Ricci, 29.